Cima Sasso (1916m.)
Mario Gatti, con Carlo e Chicca, 29 Ottobre 2006

Partenza: Cicogna (VB)
Arrivo:     Cicogna (VB)
Dislivello: 1200 metri circa

Tempo di salita: 3 ore effettive, soste escluse
Tempo di discesa: 2 ore e  30 minuti effettivi, soste escluse
Tempo totale dell'escursione: 8 ore di cui 5 ore e 30' di cammino effettivo. Sviluppo lineare 11 Km. circa.

Difficoltà: T2 (EE). Percorso non difficile, ma molto faticoso, con qualche passaggio esposto.


Commento dell'escursione:

Si lascia l'auto a Cicogna, ultimo avamposto abitato all'interno del Parco della Val Grande, poi con una ripida mulattiera si raggiunge quel che resta dell'Alpe Prà, con il rifugio del CAI (Casa dell'Alpino), aperto durante la stagione estiva. Da qui in poi si prosegue ad intuito, in quanto la via non è segnata, a parte degli ometti di pietra sparsi qua e là lungo il percorso. Ma questa è la Val Grande, e questa è la sua realtà. Nonostante gli sforzi (forse discutibili) di renderla accessibile ai più, resta comunque una terra dove si ha la netta impressione che l'eterna partita tra l'uomo e la natura per una volta si sia risolta in favore di quest'ultima. Superata l'Alpe Prà si raggiunge in breve l'Alpe Leciuri, dalla quale si apre la vista sulla Val Pogallo e sulla cresta della Cima Sasso, che divide la Val Pogallo dalla Valle di Velina: queste due confluiscono poi più in basso per formare la Val Grande propriamente detta. Questa splendida montagna è quindi uno spartiacque tra le due valli: selvaggia e dirupata, offre a chi la sale dei panorami davvero immensi su tutto il comprensorio di cime che circondano la Val Grande (intesa in senso lato, in realtà si tratta appunto di due valli confluenti). Monte Zeda, Pizzo Marona, Cima Laurasca, Pedum, Pizzo di Proman, Cimone di Cortechiuso, Cima Marsicce, Torrione, Corni di Nibbio....nessuna di loro sfugge allo sguardo di chi sale a Cima Sasso. Il percorso di salita è parecchio impegnativo, specialmente nella sua parte finale, tutta su pietre e sfasciumi. Pur non presentando difficoltà tecniche di sorta, mette a dura prova il fisico dell'escursionista. Oggi noi lo abbiamo ben sperimentato, anche a causa di una giornata splendida per il soleggiamento e la visibilità, ma terribile per l'eccessivo caldo "fuori stagione", basti dire che alle 9 del mattino, a circa 1200 metri di quota, la temperatura superava abbondantemente i 25°C. Questa anomalia meteorologica mi ha letteralmente tagliato le gambe, ho sofferto tremendamente il caldo (nemmeno durante l'estate mi è capitato quest'anno) e durante l'ultimo tratto ho pensato più volte di non farcela ad arrivare in vetta, complice anche una crisi di fame che mi ha colpito 150 metri prima della cima. Devo dire che gli ultimi metri li ho fatti più per disperazione che per convinzione, ma alla fine ne è valsa la pena, in quanto la vista dalla cima è davvero impagabile e mi ha ripagato abbondantemente dello sforzo fatto per raggiungerla. Anche Carlo era un po' affaticato, e la stessa Chicca sembrava piuttosto in crisi per il caldo (tanto che giunti in cima non ha voluto nemmeno saperne di mangiare la sua pappa, ma solo di bere acqua a più non posso, tanto che sia lei che Carlo sono rimasti senza durante la discesa). Quindi il caldo ha condizionato non poco la giornata, che comunque ci ha dato delle soddisfazioni enormi. E' stata questa la mia prima vera uscita in Val Grande (lo scorso mese di Maggio ho avuto solo l'occasione di ammirarla dalla Cima della Laurasca, ma senza entrarvi direttamente) e devo dire che mi ha veramente impressionato per la sua natura selvaggia ed alquanto inospitale. Ma come dicevo prima, questa è la Val Grande, prendere o lasciare...

Saliranno con ali come aquile.
Correranno e non si affaticheranno;
cammineranno e non si stancheranno.

Isaia, 40:31


Le foto dell'escursione: 24 immagini in formato 800X600.
Altre immagini e descrizioni della giornata sono disponibili sul sito di Carlo: www.nelcuoredellealpi.com


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