Monte Gazzirola (2116 m.)
Mario Gatti e Angelo Ravera, 10 Aprile 2007
Partenza: Chiesa di Scatiàn a Colla, Valcolla, CH
Arrivo: Chiesa di Scatiàn a Colla, Valcolla, CH
Dislivello: 1060 metri circa.
Tempo di salita: 3 ore e 30' soste incluse
Tempo di discesa: 3 ora e 30' soste incluse
Sviluppo lineare stimato: 15 Km. circa
Difficoltà: T2 (EE) solo per la lunghezza del percorso, consigliato ad
escursionisti ben allenati.
Commento:
Ritorno per la terza volta al Monte Gazzirola oggi in compagnia di Angelo. La
meta in origine era il Camoghé, ma il tratto tra il Passo di Pozzaiolo e la
Corte Lagoni era praticamente un unico traverso ricoperto di neve ghiacciata,
che ci ha sconsigliato di proseguire e di cambiare meta. Forse, se avessimo
avuto l'attrezzatura che volutamente, per alleggerirci, avevamo lasciato in
macchina (corda, ramponi, imbrago e piccozza) saremmo riusciti a passare, ma non
lo so. Il tratto si presentava comunque molto insidioso ed io che in passato da
queste parti ho già rischiato di volare di sotto proprio per lo stesso motivo
(la neve ghiacciata) non me la sarei sentita di rischiare più di tanto. Quindi
veloce cambio di meta in corsa e riguadagnata (salendo con una gran faticaccia
quasi in verticale tra gli sterpi di rododendro ed il terreno ghiacciato) la
cresta SSO del Gazzirola, seguendola tutta abbiamo raggiunto la cima (o meglio,
la prima delle due cime, come sarà chiaro se continuerete a leggere questa
storia), dalla quale abbiamo potuto vedere che la situazione verso la Corte
Lagoni in effetti era critica non poco. Anche il tratto finale della cresta
percorsa da noi presentava alcuni tratti ghiacciati, comunque superabili senza
difficoltà né pericoli. Con mio grande stupore abbiamo quindi scoperto che il
Monte Gazzirola ha una doppia cima: una con la grande croce che normalmente si
raggiunge dal versante italiano (Passo di San Lucio), ed una alla stessa quota
che si trova proprio al termine della cresta SSO, e che è tabellata con tanto di
cartello riportante nome e quota (che manca invece sulla cima con la croce).
Direi che siamo in presenza di una doppia cima: una svizzera ed una italiana (o
perlomeno sul confine), un po' come accade qui dalle mie parti con il Monte
Pravello ed il Poncione d'Arzo, entrambi alla stessa quota ma in due Paesi
diversi. D'altra parte questa bellissima montagna è tanto "lunga" che in effetti
anche due vette forse non guastano proprio... Comunque sia, dalla vetta
"svizzera" ci siamo portati sull'altra e poi per la discesa abbiamo optato per
una soluzione lunghetta e faticosa ma molto bella e panoramica: giù per la
cresta opposta fino al Passo di San Lucio, per poi riportarci alla Valle di
Ciapelòn grazie ad un'interminabile pista che attraverso decine di vallette ed
anfratti, con un continuo saliscendi si ricongiunge al percorso di salita da noi
compiuto in mattinata. Da Ciapelòn poi giù di nuovo verso Barchi di Colla fino a
Scatiàn. Anche se la meta originale oggi mi è sfuggita (e lo dico con un poco di
rammarico perché per me il Monte Camoghé è una montagna molto molto speciale,
alla quale sono tremendamente affezionato, ma ormai ho imparato a conoscerla ed
a rispettarla, per cui se mi ha ricacciato indietro lo accetto senza storie,
tanto l'appuntamento per la quarta salita è solo rimandato) la giornata è stata
senz'altro molto appagante. Molto curiosa la storia della doppia cima della
montagna, questa proprio non la sapevo.... Non si finisce mai di imparare nella
vita, davvero!
Saliranno con ali come
aquile.
Correranno e non si affaticheranno;
cammineranno e non si stancheranno.
Isaia, 40:31
Links ed immagini
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