Laghi Boden (Val Formazza), 2334 m.
Mario Gatti, con Carlo e Chicca, 19 Marzo 2006
Partenza: Riale (Val Formazza, VB)
Arrivo: Riale (Val Formazza, VB)
Dislivello: 600 metri circa.
Tempo di salita: 2,5 ore
Difficoltà: T1 (E); Neve 50 - 200 Cm.
Commento:
Dalla Statale del Sempione si
raggiunge la Val Formazza (bivio per Crodo) e la si risale tutta fino a Riale
(1740 m.) dove si lascia l'auto. Da qui si attacca una strada, che noi abbiamo
trovato ben battuta da un gatto delle nevi, che si snoda attraverso il fianco
del versante orientale della Valle fino a scolmare nella conca dove poco
distante si trova il Rifugio Maria Luisa. Alla partenza piuttosto freddo, ma già
prima di scollinare verso la conca il sole ci ha raggiunto ed ha cominciato a
riscaldarci, diventando così il nostro compagno di viaggio più gradito della
giornata. Salendo la vista spazia su tutta la valle sottostante e sul paesino di
Riale, con la sua chiesetta che si fa sempre più piccola e più lontana. Sullo
sfondo spicca la diga del Lago Morasco e più a sinistra il Corno del Nefelgiù
sovrasta l'omonimo passo. Dopo aver raggiunto la colma la vista si apre verso la
diga del Lago Toggia, poco prima della quale abbiamo piegato verso destra
puntando verso l'Alpe Castel e la Bocchetta di Val Maggia, che rimarrà comunque
molto più in alto della nostra meta, i Laghi Boden. Questi li abbiamo raggiunti
tracciando la pista in parte nella neve fresca e, dove si poteva, sfruttando le
tracce degli scialpinisti e di una motoslitta che ci aveva preceduto. A dire la
verità la presenza dei laghi più che altro l'abbiamo intuita, visto che erano
completamente ricoperti dalla neve in uno scenario di incomparabile bellezza,
sovrastato dalle bellissime cime circostanti, come la Cima del Castel, il Pizzo
Fiorina e la Punta del Termine da una parte, fino alla Punta di Val Rossa, la
Punta d'Elgio e lo splendido ma lontano Corno Gries sul versante opposto. Il
Basodino ed il suo ghiacciaio restano nascosti ad oriente dalla Cima del Castel,
mentre verso Nord si possono già scorgere le vette svizzere della Val Bedretto,
separata dalla Val Formazza dal Passo di San Giacomo. Tanta neve, alta e ventata,
che tutto sommato ci ha sostenuto più che bene nei tratti che abbiamo dovuto
battere con le nostre ciaspole. Al ritorno abbiamo deciso di ripiegare verso il
Lago Castel dopo aver superato l'Alpe e scendendo dalla diga del Lago verso la
conca abbiamo trovato anche dei bellissimi tratti di neve fresca e polverosa, che
è stato un piacere ridiscendere con le racchette. Più in basso, sulla via del
ritorno, numerosi "tagli" attraverso la neve ormai però piuttosto molle per il
Sole che batteva forte e implacabile (non c'è traccia di ombra da queste parti,
nemmeno a pagarla a peso d'oro) ci hanno consentito di riguadagnare l'auto
risparmiando un bel po' di tempo, ma non la scottatura rimediata sul viso e
sulle braccia. Sia io che Carlo sentivamo un gran caldo addosso.... colpa di
sicuro dell'impegno profuso nella discesa, ma soprattutto di tutto il sole preso
durante quasi 7 ore di esposizione continua. Stanchi, accaldati, scottati (anche
Chicca sembrava piuttosto provata dalla giornata), ma enormemente felici per
aver passato una giornata da ricordare su queste straordinarie montagne.
Saliranno con ali come
aquile.
Correranno e non si affaticheranno;
cammineranno e non si stancheranno.
Isaia, 40:31
Immagini dell'escursione
(24 foto in formato 800X600 con apertura in un'altra finestra).
Per altri commenti ed immagini visitate il sito di Carlo:
www.nelcuoredellealpi.com
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