Nufenen Pass - Chilchhorn (fino quota 2710
m.)
Mario Gatti, 15 Luglio 2008
Partenza: Nufenen Pass (Cantoni TI - VS, CH)
Arrivo: Nufenen Pass (Cantoni TI - VS, CH)
Tempo totale: 1 ora e 15 minuti (effettivo 42'30'')
Dislivello: 230 metri circa
Sviluppo lineare: 2,4 Km. circa
Difficoltà: T2(EE) Tratti abbastanza esposti e franosi, che richiedono prudenza
ed attenzione.
Commento:
Per la serie si parte
per una destinazione e si arriva ad un'altra. La mia intenzione di oggi
pomeriggio era portarmi all'Alpe Camadra per fare rifornimento di formaggio,
prendere accordi con il mio amico alpigiano Vitòr e garantirmi gli strappi in
macchina su e giù dal Pian Geirètt in vista delle prossime salite sui 3000
circostanti. Purtroppo arrivato a metà della strada della Val di Blenio tutti
fermi: un povero diavolo si era ammazzato con la sua moto sbattendo contro
un'auto e la Polizia stava facendo i rilievi scientifici. Dopo più di mezz'ora
ho capito che era meglio scegliere un'altra meta. Ho così puntato sul poco
distante paese di Malvaglia, convinto di salire con la filovia all'Alpe Dagro, a
scopo di perlustrazione della zona, cosa che avevo in mente da tempo. Arrivato
alla stazione della filovia deserto assoluto: neanche un'anima, solo un cartello
che invitava a comporre un numero telefonico per "chiamare" la cabina
(evidentemente ferma a monte) e farsi portare su. Visto che si erano fatte ormai
quasi le 16 ho preferito rinunciare e un po' mestamente ho girato l'auto verso
casa. Ma già nei primi Km. di viaggio ho pensato "perchè sprecare la giornata,
oltretutto che giornata! Senza una nuvola in cielo, fresca anche se ventosa,
limpidissima?". E allora detto fatto: andiamo su a trovare una vecchia
conoscenza, che oggi sicuramente si farà vedere e bene anche... Rotta quindi al
Nufenen Pass per ammirare il bellissimo Pizzo Gallina e magari cercare di capire
da che parte non dico salirlo (perché di montagna tosta si tratta...) ma per lo
meno avvicinarlo (altra cosa che coltivo da tempo). Arrivato al Nufenenpass ho
trovato vento forte e 13°C di temperatura: visto che scarponi e zaino erano in
macchina (preparàti per fare l'ennesima salita al Pian Geirétt in questa
stagione, la quarta) e che le condizioni del tempo (vento a parte) erano ottime,
con una visibilità eccellente, ho deciso di puntare sul versante del Chilchhorn,
una cima aguzza e rocciosa che svetta a 2789 metri, sapendo per sentito dire da
altri che quella era una possibile via di salita anche per il Pizzo Gallina.
Dopo un centinaio di metri su prato e roccette ecco l'attacco deciso: su a zig
zag per il solito terreno di morena, sassi e sabbia, lungo una pista comunque
abbastanza ben marcata anche se piuttosto aerea e a tratti esposta. Durante la
salita devo dire che lo spettacolo diventava sempre più fantastico ad ogni
metro: si vedeva anche quello che solo in sogno si potrebbe sperare di vedere:
ogni montagna era pulita, linda, nitida, sembrava di poterla toccare; solo le
più lontane (come il Finsteraarhorn ed il Lauteraarhorn, l'Aletschorn e le
montagne dell'Oberland , l'Eiger, il Monch e la Juhgfrau) si perdevano in una
luce un po' azzurrognola, dovuta al fatto che ormai erano quasi le 18 ed
apparivano in controluce. Ma tutte le altre erano come dipinte sullo sfondo di
un cielo blu cobalto. Un po' perso in mezzo a tanta bellezza ho continuato a
salire con un occhio all'orologio (per non tardare troppo al rientro): avrei
potuto forse salire ancora, ma giunto a quota 2710 circa, con la vetta del
Chilchhorn affilata come una lama di coltello circa 80 metri sopra di me, ho
dovuto fermarmi: un tratto di pista era franato, ho giudicato troppo pericoloso
tentare di attraversarlo (perlomeno da solo, avessi avuto un compagno forse ci
si sarebbe potuti aiutare) e quindi stop. Credo che in ogni caso non sarei mai
arrivato in cima, troppo difficile, almeno da dove la vedevo io. Dal mio punto
di arrivo ho solo potuto immaginare che la traccia, arrivata sotto la vetta,
avrebbe potuto presentare un bivio che conduce anche verso il Pizzo Gallina,
visto che questa dovrebbe essere la via. Di sicuro dal mio osservatorio ne ho
individuata un'altra, che passa dal versante opposto della montagna e risale
tutta la cresta NNO fino al Mittaghorn (3010 m.) per poi proseguire verso la
vetta. Comunque sia, da una parte o dall'altra, non credo faccia per me, questa
montagna mi sembra davvero difficile, instabile, piena di pietre e di sfasciumi
che sembrano stare su per grazia di Dio. E' vero che una montagna bisogna
salirla e non vederla da lontano per giudicarla, però... Vedremo: la prossima
volta che passo di qui vado su dall'altra parte. Per intanto oggi mi sono goduto
non dico un'escursione (sarebbe troppo chiamarla così), ma una bella passeggiata
ad alta quota in un ambiente davvero splendido. Mi sono fatto quasi 4 ore di
macchina per camminare poco più di un'ora, ma ne valeva la pena. Ho voluto
pubblicare il racconto della giornata soprattutto per le foto, che pur essendo
(spero) decenti, non possono comunque rendere fino in fondo quello che ho visto
con i miei occhi da lassù.
Per ulteriori dettagli sull'escursione guardate
la galleria fotografica di oggi
Saliranno con ali come
aquile.
Correranno e non si affaticheranno;
cammineranno e non si stancheranno.
Isaia, 40:31
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