Piz de Confin (2600 m.)
Mario Gatti e Diego Andreoletti, 25 Luglio 2008

Partenza: Strada per Passo San Bernardino, località Ponte Nef ( Canton Grigioni, CH)
Arrivo:     Strada per Passo San Bernardino, località Ponte Nef ( Canton Grigioni, CH)

Tempo di salita: 3 ore
Tempo totale: 7 ore
Dislivello: 850 metri circa
Sviluppo lineare: 11.2 Km.

Difficoltà: T4 sulla cresta Est del Piz de Confin, T2 - T3 per il resto del percorso.

Attenzione: questo non è un percorso escursionistico, ma alpinistico. Non ci sono sentieri evidentemente segnalati e la maggior parte del tragitto si svolge su terreno dove sono necessari ottimo allenamento, conoscenza dell'ambiente alpino, senso di orientamento  e capacità di movimento su terreno instabile e cedevole. Non avventuratevi su queste montagne se non siete alpinisti o escursionisti esperti allenati su percorsi impegnativi.


Commento:

Straordinaria e selvaggia cima, dirupata e scoscesa, molto faticosa da salire, situata sul versante orografico destro della Val Mesolcina, nel comprensorio del San Bernardino. A dire la verità oggi con l'amico Diego ci siamo recati da quelle parti per tentare la salita al Piz de Mucia, del quale a dire la verità non sapevamo molto, visto che sia io che lui eravamo alla nostra prima scorribanda su questo lato della Valle (Diego invece ha già salito il Piz Uccello ed il Piz de la Lumbreida, che si trovano però sul lato opposto). Ci siamo quindi affidati a quanto reperito in rete sulla montagna e abbiamo creduto di individuare un percorso di salita su quella che credevamo essere la cresta Est del Piz de Mucia e che invece si è rivelata essere sì una cresta Est, ma di un'altra montagna, separata dalla precedente da un baratro insormontabile: il Piz de Confin appunto. Ma andiamo con ordine: lasciata la macchina lungo la strada che porta al Passo di San Bernardino e avendo ben visibile quella che sarebbe poi diventata la nostra meta, per i primi 300 metri la salita si è svolta tra felci alte un metro e ontani e pini mughi alti due su un pendio ripidissimo; più che sulle Alpi sembrava di essere in una specie di jungla  intricatissima. Sbucati finalmente fuori dalla vegetazione, intorno ai 2000 metri di quota, una risalita di altri 100 metri per prati ci ha portati all'attacco della cresta rocciosa e ripida che abbiamo con buona lena iniziato a risalire. Pendenza quasi da incubo ma pietraia formata da massi estremamente stabili, che permettevano di limitare la fatica alla semplice salita, senza sprecare energie per controllare la stabilità del terreno sotto i piedi. Dopo 500 metri circa di salita durissima ci siamo trovati sul nostro Piz de Confin, a quota 2600 metri esatti: si tratta di una doppia cima con erba e rocce, messa per il lungo e quasi in piano, che sulla sinistra presenta uno spaventoso dirupo roccioso verticale, conosciuto con il nome di Pan de Zucher, a destra un altrettanto burrone non meglio identificato verso l'Alp Vigon e di fronte bello, maestoso e  roccioso il Piz de Mucia, 360 metri più in alto. Peccato che tra le due cime ci sia un dirupo profondo un centinaio di metri, chiaramente insormontabile e, anche se non lo fosse, risalendo dall'altra parte ci si troverebbe a risalire verso il Piz de Mucia lungo una via decisamente molto pericolosa e complicata. Per cui ci siamo detti stop, la salita per oggi finisce qui, ripromettendoci, durante la discesa, di fare un giro più ampio per capire da che diavolo di parte si potesse salire la cima aguzza e acuminata che ci trovavamo di fronte, accontentandoci di guardarla... e basta. E infatti, dopo aver ridisceso l'interminabile pietraia e aver guadagnato di nuovo i prati pianeggianti intorno a quota 2100 abbiamo puntato decisi verso Nord, compiendo un lunghissimo tragitto che si è chiuso sulla strada del Passo un paio di Km. più a monte del punto dove si trovava l'auto. Questo però ci ha permesso di ammirare lo straordinario ambiente nel quale ci trovavamo, circondato da cime bellissime e da vallate percorse da torrenti impetuosi, ma soprattutto di capire che la via di salita al Piz de Mucia passa da tutt'altra parte, risalendo la valle sopra il Passo e poi dei contrafforti rocciosi fino a raggiungere un'altra bella pietraia, non certo più difficile e più ripida di quella fatta da noi oggi. Come risultato, ovviamente, il percorso di ritorno è stato notevolmente più lungo di quello dell'andata, ma ne è valsa la pena. Per quanto riguarda la salita, un dato notevole: 850 metri di dislivello in poco più di 3 Km. di sviluppo lineare: vuol dire, a conti fatti, una pendenza media vicina al 30%. Poi al ritorno, almeno dai piedi della cresta Est in poi, meno pendenza e più cammino. Peccato per il Piz de Mucia, che riproveremo a salire forse l'anno prossimo visto che ora le cose sono più chiare, ma giornata indimenticabile in ogni caso.
 
Per ulteriori dettagli sull'escursione guardate la galleria fotografica di oggi.

Saliranno con ali come aquile.
Correranno e non si affaticheranno;
cammineranno e non si stancheranno.

Isaia, 40:31


Links ed immagini

Le foto dell'escursione (42 immagini 800X600)
Traccia per GPS in formato GDB per il software MapSource Garmin
Traccia con coordinate e waypoints in formato TXT delimitato da tabulatori
Profilo altimetrico (immagine JPEG a bassa risoluzione)
Mappa topografica con tracciato percorso (immagine JPEG ad alta risoluzione, 1.79 MB)


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