Rocce del Calcestro,
2625 m.
Mario Gatti e Claudio Renon, 19 Luglio 2009
Partenza: Nufenenbach (Nufenenpass, VS, CH)
Arrivo: Nufenenbach (Nufenenpass, VS, CH)
Dislivello: 341 m.
Tempo di salita: 1 ora e 45 minuti
Tempo di discesa: 1 ora e 14 minuti
Sviluppo lineare: 7.5 Km. circa
Neve: 0-50 cm, anche oltre negli accumuli. Circa 15
cm. di neve fresca, scesa il giorno precedente.
Difficoltà: T1(E).
Commento:
Per mettere le cose in
chiaro, prima che qualcuno (giustamente) mi dica dove cavolo sono stato oggi con
l'amico Claudio, diciamo subito che le Rocce del Calcestro non esistono o
meglio, questo nome è un parto della mia fantasia. Si riferisce ad un
contrafforte calcareo, posto sopra il Passo del Corno, che di solito è il punto
di partenza per la cresta di salita S-SW al Nufenenstock, bella montagna già
salita due volte in passato proprio per questa via. In realtà Calcestro esiste
come toponimo, e designa tutta quella parte di montagna che si trova appunto
sopra il Passo del Corno ed il relativo bellissimo laghetto. Esiste poi anche il
Löite del Calcestro, zona molto più ampia che di fatto è il versante orientale
del Nufenestock stesso, molto ripido e dirupato. Quindi ecco da dove la mia
fantasia ha tirato fuori il nome "Rocce del Calcestro". La meta di oggi non era
comunque questa ma il Chilchorn, montagna satellite dello stupendo Pizzo
Gallina, che lo scorso anno avevo salito solo fino ad una certa quota e che oggi
mi ero riproposto di raggiungere con Claudio, che non era mai stato da queste
parti, anche per "tastare il polso" allo stesso Pizzo Gallina, in vista di una
possibile salita nel mese di Agosto. Arrivati prima delle 7 al Nufenenpass però
abbiamo capito subito che non era giornata per andarci: nevischio, un sacco di
nuvole (la montagna era praticamente invisibile), freddo (-2°C). Rapido consulto
ed io propongo a Claudio di scendere fino al Nufenenbach, più in basso rispetto
al passo, dove lasciare l'auto. La mia idea era di accompagnarlo fino al Passo
del Gries, ma avevo fatto i conti senza l'oste o meglio, senza la neve. Superata
infatti non senza qualche difficoltà (tratti ghiacciati, neve che copriva la
strada e non si capiva dove si andava) ed una certa fatica la zona della diga
del Griessee, arrivati al bivio tra i due sentieri, quello per il Gries Pass e
quello per il Corno Pass, dopo pochi metri di cammino lungo il primo dei due ci
siamo trovati di fronte un traverso fortemente innevato, che andava a morire
dritto nelle acque del lago. Una scivolata giù di lì sarebbe stata di sicuro
fatale, quindi abbiamo optato per il Corno Pass (secondo cambio di meta della
giornata), visto che il sentiero passa più in alto e più al sicuro. In
lontananza (e poi ne abbiamo visti altri più tardi), due escursionisti che
venivano dal Gries Pass (che probabilmente lo avevano raggiunto salendo dal
versante italiano) hanno rinunciato a proseguire verso di noi e sono tornati sui
loro passi, segno che le difficoltà non ce le eravamo inventate noi. Arrivati
più o meno a metà strada verso il Passo del Corno, in un ambiente stupendo dal
carattere decisamente tardo invernale, più che di mezza estate, ci siamo resi
conto che anche la via per questo passo era preclusa dalle stesse difficoltà.
Invece di tornare subito indietro, ho proposto a Claudio di risalire un pendio
ben innevato che porta proprio alle "Rocce del Calcestro". L'idea è piaciuta al
mio compagno di salita, e con molto entusiasmo, su una neve resa crostosa e
portante dal forte vento freddo che intanto stava arrivando su dal Vallese, in
meno di un quarto d'ora siamo arrivati alla nostra meta, a quota 2625. Vista
eccezionale solo verso la Val Bedretto, l'unica libera delle nuvole. Per il
resto bisognava aspettare l'attimo fuggente in cui montagne e ghiacciai
circostanti (specialmente il Griesgletscher) sfuggivano alla morsa delle nuvole.
Dopo qualche bella foto, vista la forza del vento che aumentava ed il freddo
pure, rapida discesa, molto divertente davvero. Sembrava proprio di essere in
Inverno. Frugale spuntino alla casermetta nei pressi di Mändeli e poi ritorno
all'auto al Nufenebach, con muraglie di anche oltre 4-5 metri di neve (fresata
dai mezzi spartineve) sul lato a monte della strada. Se questa era la situazione
oggi, faccio fatica a immaginare quanta neve doveva esserci qui qualche mese fa.
Per concludere, la beffa finale del Chilchorn: raggiunto di nuovo il Nufenenpass,
la montagna era là, bella, splendente nel suo manto bianco. Probabilmente non
sarebbe stato saggio salirla in ogni caso, visto che ha delle belle pendenze
pure lei ma chi lo sa, se solo l'avessimo vista così qualche ora prima, forse un
tentativo l'avremmo fatto. Sarà per un'altra volta, probabilmente il prossimo
anno, perché vista la situazione neve, sembra improbabile che
se ne vada così alla svelta. Per non parlare del
Pizzo Gallina, che a sua volta si è affacciato in tutta la sua bellezza,
completamente innevato.
Saliranno con ali come
aquile.
Correranno e non si affaticheranno;
cammineranno e non si stancheranno.
Isaia, 40:31
Nota: per un malfunzionamento del ricevitore satellitare, nei dati satellitari e nel profilo altimetrico la parte del percorso di salita è incompleta.
Links ed immagini
Le foto dell'escursione
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Profilo altimetrico (immagine JPEG a bassa risoluzione). | |
Mappa topografica con tracciato percorso (immagine JPEG ad alta risoluzione, 800 KB) | |
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