Sasso di Bol (Monte Piambello), 982 m.
Mario Gatti e Claudio Renon, 14 Dicembre 2008
Partenza: Cuasso al Monte, Ospedale Fondazione
Macchi
Arrivo: Cuasso al Monte, Ospedale Fondazione Macchi
Dislivello: 300 m. circa
Tempo dell'intero percorso: 2 ore e 30'
Sviluppo lineare: 6 Km. circa
Neve: 20 - 80 cm. Fino a 100 cm. negli accumuli.
Difficoltà: T1(E). Attrezzatura per progressione su neve (racchette, bastoncini,
ghette) necessaria.
Commento:
Visto che la molta neve
caduta su Prealpi ed Alpi negli ultimi giorni sconsigliava le uscite in quota,
per il marcatissimo pericolo di valanghe e vista la giornata nuvolosa e piovosa,
la scelta per oggi è caduta su una camminata di allenamento sulle montagne di
casa, in uno dei percorsi più "classici" dell'Inverno in Valceresio, in
compagnia dell'amico Claudio e del suo cane Saba. A dire la verità la giornata,
per la temperatura, è stata di stampo piuttosto autunnale, ma di invernale c'era
di sicuro l'ambiente. Tanta neve, anche se pochissimo portante (abbiamo avuto le
nostre belle difficoltà visto che si sprofondava non poco, nonostante le
racchette: soprattutto Saba ha fatto una bella fatica, anche perché lei le
racchette non le aveva e spesso la vedevo quasi sparire nella neve...) ha
conferito all' escursione un carattere decisamente in tono con questo Inverno
bello e nevoso, che per il momento sta dando molte soddisfazioni, anche se oggi
si è preso un giorno di ferie in favore dell'ormai moribondo Autunno. Il poco
tempo a disposizione (ma anche la fatica fatta, diciamo la verità...) non ci ha
permesso di salire fin sulla cima del Piambello, che ad ogni buon conto non
avevamo comunque messo in programma. Alla meta del Sasso di Bol molto vento, il
freddo ed una leggera nevicata (che più in basso si è trasformata in pioggia
forte) ci hanno consigliato un rapido dietro-front. La salita si è snodata
dall'Ospedale prima lungo la strada ex militare del Piambello fino alla
Bocchetta dei Frati (quota 925 m.), poi per la deviazione verso il Sasso di Bol,
dal quale si può attaccare la cresta che porta alla vetta del Piambello. Ritorno
per la stessa pista fino alla già toccata Bocchetta dei Frati, poi deviazione
(su neve altissima e molle, una gran fatica), per la Bocchetta dell'Ospedale e
rapido ritorno all'auto lungo una delle numerose strade che solcano il comparto
della Fondazione Macchi. Piccola nota conclusiva: il Sasso di Bol credo si
chiami così perché lì sono presenti alcuni grossi massi di porfido, che oggi
però erano decisamente poco visibili, sepolti com'erano sotto una bella coltre
di neve.
Per ulteriori dettagli sull'escursione sono
disponibili le immagini commentate.
Saliranno con ali come
aquile.
Correranno e non si affaticheranno;
cammineranno e non si stancheranno.
Isaia, 40:31
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