Autunno: scorci della Valceresio nella stagione con i colori più belli....Pag.1 di 4

Faggeta all'interno dell'ospedale di Cuasso al Monte. La specie dominante in questo bosco è il Faggio (Fagus sylvatica), albero alto fino a 40 m. con chioma larga e cupolare, rami in palchi regolarmente e fittamente sovrapposti, con tronco dalla scorza sottile e caratteristicamente liscia e lucente, color grigio chiaro. Albero tipicamente europeo, è originario delle regioni centroeuropee a clima oceanico fresco e umido; predilige le zone a bassa escursione termica, dove l'estate è fresca e umida e l'inverno freddo ma non gelido. Cresce nella fascia montana o subatlantica dei rilievi, tra 600 e 1200 metri di altezza. Talvolta si estende anche a quote più basse, come nel Luinese, dove le condizioni generali del clima corrispondono abbastanza alle esigenze della specie. Di splendide faggete sulle nostre montagne se ne incontrano parecchie: le più belle sono senza dubbio quelle sulle pendici del monte Piambello, sia sul versante che guarda la Valceresio, sia su quelli opposti, verso la Valganna e la Valmarchirolo. Tipica dei boschi di faggio è la fitta copertura delle chiome, che schermando quasi tutta la radiazione solare, determina condizioni di buio molto selettive per la crescita degli strati inferiori della vegetazione: il sottobosco è quasi inesistente.

Bosco misto di latifoglie e conifere. In questa foto (scattata dall'amico Mauro Naboni alla Bocchetta dello Stivione, sul massiccio del Piambello), si nota il contrasto di colori prodotto dalle chiome caduche del Larice (Larix decidua), tipicamente giallo - oro, con il verde degli aghi persistenti dell'Abete rosso (Picea abies). Queste conifere (non certo spontanee nella nostra zona) sono innestate in un contorno di latifoglie tipiche invece di queste montagne, tra le quali spiccano la Rovere (Quercus Petraea), la Roverella (Quercus pubescens) e la Betulla (Betula pendula). Questi boschi con essenze misti sono molto frequenti in Valceresio, dove alle specie spontanee (le latifoglie) si aggiungono le varie conifere impiantate dall'uomo, che ormai però cominciano a riprodursi anche spontaneamente.

Questa bellissima immagine di Mauro Naboni ritrae uno scorcio suggestivo della Bocchetta dello Stivione, una vasta radura raggiungibile attraverso diversi itinerari, dalla frazione Mondo Nuovo di Cuasso al Monte, o con il sentiero cosiddetto "dell'alleanza" che si può prendere sempre a Cuasso al Monte, presso la località Bellavista. E' un posto decisamente bello in tutte le stagioni, con ampi prati circondati da boschi, che però in autunno colpisce per la varietà dei toni di colore. In zona sono presenti anche alcuni resti ben conservati di depositi e fortificazioni della Linea Cadorna (prima guerra mondiale). Se volete visitare questo luogo, vi raccomando due cose: abbiatene rispetto (anche perché vi trovate in una proprietà privata) e lasciate l'auto in paese: ci si va a piedi, ok?

 

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