Autunno: scorci della Valceresio nella stagione con i colori più belli....Pag.4 di 4

Il Monte Gradiccioli e le Alpi in un'immagine scattata praticamente dallo stesso luogo di quella della pagina precedente. Come detto in questo luogo si trova un capanno di caccia. Una delle piante più comuni che si trovano in prossimità di queste postazioni è il Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia). Si tratta di un albero che può raggiungere i 15 metri di altezza al massimo, con chioma leggera, tronco diritto o un po' ondulato e scorza grigio - argentata. Produce dei frutti dalla forma di pomi globosi, larghi circa un centimetro, di colore rosso corallo intenso, che persistono penduli sui rami per tutto l'inverno. Nei tempi passati l'albero era largamente impiegato per l'uccellagione (in latino aucupium, da cui il nome della pianta), grazie ai frutti ambitissimi dai volatili. Un'altra specie di Sorbo che si può incontrare è il Sorbo montano (Sorbus aria), i cui frutti (farinosi ma gradevolmente dolci) erano un tempo fonte di sostentamento, grazie al loro contenuto in amidi e zuccheri.

Ed ecco la radura nella quale sorge il capanno di cui si è parlato. La sua presenza, al di là dell'opinione di ciascuno sulla caccia, offre l'occasione per parlare brevemente di alcune piante che spesso si trovano dalle parti di postazioni come questa o nei boschi circostanti. Oltre ai già citati Sorbi e Carpini, merita una menzione il Tiglio Selvatico (Tilia cordata), con le sue foglie verde scuro (in estate, di un bel giallo - marroncino in autunno) un po' lucide di sopra, e con i fiori profumatissimi di colore giallognolo (ma di questi parleremo tra qualche mese, con le pagine dedicate alla primavera). Nella nostra zona il Tiglio forma spesso associazioni con la Roverella, la Rovere, il Carpino Nero, la Betulla ed  il Faggio. Ha un legno tenero e facile da lavorare; i suoi fiori, ricchi di oli essenziali e mucillagini, sono impiegati in farmacologia ed erboristeria per la preparazione di infusi calmanti ed emollienti.

Per finire un'immagine lacustre: le case di Porto Ceresio ed i monti circostanti si specchiano nelle tranquille acque del Lago di Lugano in un pomeriggio di fine autunno. Ormai gli alberi hanno perso completamente le foglie ed il bosco i suoi bellissimi colori autunnali. Restano, a far da contrasto, i verdissimi Abeti Rossi, che hanno però sofferto il caldo eccessivo della scorsa estate: molti di loro sono morti o hanno subito danni molto seri per la grande siccità ed il perdurare delle alte temperature. Finisce qui questo viaggio fotografico dentro l'autunno valceresino: la promessa è quella di presentare alla fine del prossimo inverno una serie analoga di pagine, dedicata alla stagione del gelo e della neve, che spero arrivi abbondante, come ormai non avviene da parecchi anni.

 

Home Page Precedente Prima Le  Mie Montagne