Autunno: scorci della Valceresio nella stagione con i colori più belli....Pag.3 di 4 |
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All'inizio dell'autunno il verde è ancora il colore dominante. I cloroplasti che affollano le cellule delle foglie contengono numerosi pigmenti, cioè molecole organiche complesse che assorbono una parte della luce visibile, riflettendo quella complementare e apparendo perciò colorate. Tra queste vi sono le clorofille, che vanno dal verde smeraldo al verde - giallo; i carotenoidi, rossi e arancioni, le xantofille, gialle. Il diverso colore delle foglie è determinato dalla presenza relativa di queste sostanze nel tessuto fogliare, che varia a seconda delle condizioni di temperatura e di irradiazione, cioè con le stagioni. I pigmenti contribuiscono alla serie di reazioni chimiche che avvengono nelle foglie, dette collettivamente fotosintesi, grazie alle quali glucosio e ossigeno vengono sintetizzati (prodotti) a partire da anidride carbonica e acqua con l'intervento della luce solare (fotosintesi). |
Questa villetta, in località Novella a Besano, possiede un bellissimo giardino dominato dal grande Faggio che si vede proprio dietro la casa. Spesso nei giardini delle ville (più o meno grandi) dei nostri paesi si vedono piante stupende, anche molto vecchie se non addirittura secolari. Tra le più diffuse conifere troviamo i Cedri: Cedro del Libano (Cedrus libani), Cedro dell'Himalaya (Cedrus Deodara), dell'Atlante (Cedrus atlantica). Non mancano esemplari di Sequoia (Sequoia sempervirens, Metasequoia glyptostroboides), anche se tutte queste piante (oltre a non perdere gli aghi, tranne la Metasequoia, e quindi di scarso interesse dal punto di vista dei colori autunnali) non raggiungono certo le altezze proprie dei loro Paesi di origine. |
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Coperto dalla prima neve della stagione, il Monte Camoghé si staglia sullo sfondo di questa foto scattata sui rilievi sopra Besano nella prima metà dell'autunno, come si può capire dai colori delle foglie, ancora piuttosto verdi. La pianta di cui si vede solo il tronco sulla destra è un Carpino Bianco (Carpinus Betulus); cresce preferibilmente sui terreni freschi e ricchi di humus soprattutto in pianura. Qui è stata probabilmente piantata in quanto in prossimità di un appostamento fisso di caccia: i Carpini venivano spesso messi a dimora nelle loro vicinanze. Più diffuso da noi è senz'altro il Carpino Nero o Carpinella (Ostrya Carpinifolia), albero di elevata adattabilità ecologica che cresce su suoli freschi e maturi, di preferenza calcarei, accompagnandosi spesso al Frassino (Fraxinus excelsior) e all'Orniello (Fraxinus ornus). Tutte queste essenze offrono ottima legna da ardere. La Carpinella ha un legno molto duro, dall'elevato peso specifico, che fa la gioia dei boscaioli che lo vendono (un po' meno dei compratori che lo pagano, ma che si possono consolare con il buon calore ricavato dalla sua combustione). |
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