Il Brasile

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L'Agricoltura

Basata inizialmente su grandi investimenti dedicati ad unico prodotto di esportazione e dipendente dal lavoro degli schiavi per la sua produzione, fin dai primi anni del periodo coloniale, l'agricoltura ha avuto in Brasile un ruolo fondamentale nell'economia costituendo, fino agli anni 50, l'ideale anello di congiunzione del paese con l'economia mondiale, come per la coltivazione della canna da zucchero nel secolo XVI. Storicamente, le tendenze dell'economia brasiliana hanno sempre subito oscillazioni legate all'andamento dei cicli produttivi dell'agricoltura, con le coltivazioni di cotone, cacao, caucciù e caffè che fecero seguito alla produzione su larga scala della canna da zucchero.
 

Durante gli anni 70 si verificò il processo della modernizzazione agricola, che portò ad un aumento della produzione e del numero dei prodotti esportati. In questo periodo  la produzione della soja ha superato quella degli altri prodotti tradizionali del Brasile, come il caffè, il cacao e lo zucchero. In 20 anni l'agricoltura brasiliana ha praticamente raddoppiato la sua produzione annua di grano. Negli anni 80, il tasso annuale di crescita del settore agricolo, secondo una stima dell'IBGE (Istituto Brasiliano di Economia e Statistica), è stato del 3,4%, contro l'1,7% del settore industriale. Negli ultimi anni sono stati intrapresi, anche con incentivi governativi, notevoli sforzi per controllare il movimento della popolazione dalle zone rurali ai grossi centri urbani, stabilire piani razionali di riforma agraria, sviluppare le piccole imprese del settore e, in generale, migliorare la qualità della vita nelle zone lontane dai centri urbani. Tra i prodotti di maggior rilievo vanno annoverati anche il miglio, i fagioli, il cotone e le arance.
   
I vari programmi intrapresi negli ultimi due decenni, rivolti ad una maggior diversificazione dei raccolti, hanno portato a risultati sorprendenti. La produzione di grano e cereali è cresciuta costantemente, con la produzione anche di farina, riso, miglio e soja, raggiungendo i 77,6 milioni di tonnellate nel 1997. Prodotti diversi, come il caucciù (che da sempre ha rappresentato uno degli elementi vitali per le esportazioni brasiliane), sono ora coltivati e raccolti in impianti produttivi specifici. Una stima del 1996 indica il Brasile come il primo produttore mondiale di caffè, il secondo per i fagioli, il terzo per la canna da zucchero e del miglio, il quarto tra i produttori mondiali di cacao.

   

Grazie alla varietà del suo clima, Il Brasile produce tutti i tipi di frutta, dalle varietà tropicali del Nord fino ai limoni ed all'uva, coltivati principalmente nelle regioni più temperate del Sud. Nel 1996 la produzione di arance è cresciuta del 10,8%, raggiungendo le 21.811 tonnellate. Per quanto riguarda l'allevamento del bestiame, il Brasile è il secondo produttore mondiale di carne bovina, e subito dopo l'India possiede i più grandi greggi di bovini. Attivo anche nel settore equino, il Brasile figura al terzo posto nel mondo per l'allevamento di suini e pollame, dopo Cina e Stati Uniti.
   
Le immagini di questa pagina sono state prelevate dai seguenti siti, che ringrazio:  
www.portalbrasil.eti.br www.agrikolinos.hpg.ig.com.br  www.agricultura.gov.br
     
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